L’indiscussa Regina Marchesa

Luglio 20, 2024

Quando il formato Centurion era ancora in fasce esisteva un Comandante di primissimo livello, che sapeva costantemente fare tabula rasa sui board e che ai tornei era sempre presente nelle top8, in qualità di Regina indiscussa del Ballo di fine anno… Stiamo parlando dell’unica ed indiscussa Queen Marchesa!

Sono Andrea Bosco (Re del Commander su Moxfield) e questa è la lista di cui parleremo oggi.

Questo Comandante Mardu è un 3/3 con rapidità e tocco letale, con cc4, che regala sull’ETB la Monarchia, ovvero una fantastica meccanica che può garantire un costante vantaggio carte all’inizio della sottofase finale, senza dover spendere mana. Qualora non si riuscisse a difendere la Monarchia, subendo danni da combattimento, Queen Marchesa genererà ad inizio del proprio upkeep un token Assassino 1/1 con Tocco Letale e Rapidità, pronto ad immolarsi per recuperare la tanto ambita Monarchia.

Strategie di gioco

È chiaro come Queen Marchesa richieda una particolare build per consentire a chi la manovra di gestire al meglio le risorse ed il board, ma soprattutto per difendere a tutti i costi la propria corona. Il game plan è lineare e clinico negli “uno per uno”, dosando minuziosamente le carte a disposizione, spingendo anche su giocate subottimali per consentire la salvaguardia di quel famoso value prodotto dalla Monarchia (Solitude/Grief/Fury pitchate, creature e planeswalker pronti al proprio sacrificio, ecc), e che pian piano compenserà eventuali svantaggi generati in corso d’opera.

Saranno quindi sempre ben accetti gli “uno per uno”, cercando di gestire al meglio ciò che l’avversario proporrà, seppur siano ben noti i limiti del color pie Mardu, ovvero la gestione della pila e del top deck dell’avversario. Nonostante tale considerevole limite, questo archetipo si propone chiaramente come un control (e che nella presente build strizza l’occhio al piano midrange), in quanto le removal a disposizione sono plurime e variopinte, in grado di calzare al meglio ad ogni tipo di situazione. Inoltre il colore nero, assicura un buon reparto scarti (Duress, Hymn to Tourach, Inquisition of Kozilek, Thoughtseize, Grief), in modo da tenere sotto controllo di tanto in tanto la situazione in mano dell’avversario.

Come detto, unico obiettivo di Queen Marchesa è contenere ogni tipo di velleità avversaria, imbastendo cuciture di fino, come una vera e propria esperta massaia, ma nell’indiscutibile ruolo di Regina e Dama di Corte. Il reparto creature veste indubbiamente a pennello, in grado di garantire considerevoli giocate intimidatorie e a cui difficilmente l’avversario potrà trovare risposte, in quanto già sufficientemente occupato nella ricerca delle proprie linee di gioco (a loro volta già ampiamente intasate dalla miriade di risposte di Queen Marchesa) e costantemente impensierito dalla minaccia vestita da Monarca. Il nostro avversario sarà impegnato a gestire tutte quelle creature che mai nessuno vorrebbe trovarsi contro – Dauthi Voidwalker, Drannith Magistrate, Esper Sentinel, Opposition Agent, Orcish Bowmasters, Phlage, Titan of Fire’s Fury, Ragavan, Nimble Pilferer, Dark Confidant, Sheoldred, the Apocalypse – ostacolando la costruzione della sua linea di gioco; il tutto mentre sarà sempre presente la costante minaccia di incappare in qualche nostra risposta pescata approfittando tutti i turni della Monarchia… un incubo!

Si può provare a suddividere il gameplan di Queen Marchesa nelle tre classiche tempistiche di un un game, affinché ben si comprenda come si potrebbe sviluppare la strategia del mazzo, ovviamente al netto delle svariate situazioni di gioco e dei vari avversari che si potrebbero trovare davanti:

  • in early game si cercherà di proporre qualche scartino, incastrando specifiche removal, sempre alla ricerca di quel famoso “uno per uno” e senza dover rischiare di giocare Queen Marchesa, per evitare di farsi rubare la Monarchia;
  • il mid game sarà quella fase del piano in cui, dopo aver ottemperato minuziosamente alle proposte dell’avversario, si potrà cercare il cast del Comandante per cominciare a trarre vantaggio dalla Monarchia, assicurandosi carte in mano, che non saranno altro che ulteriori risposte a future minacce avversarie, ma che potranno anche trasformarsi in veicoli di guerra per chiudere i conti. Di sicuro, questa fase di gioco è quella in cui Queen Marchesa banchetterà a più non posso, coadiuvata da una costante capacità di riscuotere guadagni dalle tasse sui più poveri, trovando bellicosi incastri sul piano della race e sul piano delle risposte;
  • in late game, col passare dei turni, la faccenda si farà sempre più ardua in quanto, nonostante il probabile vantaggio accumulato, la ricerca della chiusura del game sarà ostacolata da una serie di problemi che questo archetipo farà difficoltà a gestire, legati a quei grossi intoppi che questo color pie potrebbe incrociare, ovvero la pila ed il top deck avversario. Ovviamente, proponendo più volte il Comandante si potrà tornare altrettante più volte ad essere il monarca, ma si dovrà scendere a patti con alcune situazioni di gioco che metteranno a forte rischio quella linearità di gioco a cui dispoticamente mira Queen Marchesa.

In contrapposizione a questo color pie, anziché giocare il nero, vi è la viabile soluzione del blu, proponendo come detentore della corona Aragorn, King of Gondor: le meccaniche di gioco sono simili, seppur Queen Marchesa sia più propensa a proporre board, in qualità di ostentatrice seriale di classiche minacce midrange.

Alla luce di quanto detto, in virtù dei tre colori che portano in dote qualsiasi risposta ai permanenti proposti, il mazzo è composto da carte che, prese singolarmente, hanno un power level altissimo, presentandosi come veri e propri pericoli per gli avversari.

Match up e punti deboli 

Le mani iniziali sono spesso e volentieri un giusto mix di risposte, ma che necessitano almeno di tre terre ed una risposta ottimale in base al match up. Si evitino mani zeppe di removal quando si ha di fronte control e viceversa contro aggro. Per quelle liste che portano in pancia il pacchetto dei sassi, mani iniziali con la presenza di uno di essi possono anche essere tenute con due o tre terre, seppur vi sia un buon numero di interazioni sul mid game. Vediamo in dettaglio i diversi matchup:

Aggro

Le guerre contro aggro saranno sanguinolente, perchè vero è che le risposte a disposizione sono multiple, ma la corona della Monarchia sarà costantemente sotto minaccia, a causa delle creature rapide a cui prima o poi si dovrà ben dare conto, del power level dei proteggini presenti nel meta e delle plurime risposte a Queen Marchesa (facilmente sotto Fatal Push, Lightning Bolt, Chain Lightning, Dismember, Fiery Temper, Galvanic Blast, ecc).

Il mazzo è costruito per gestire questo tipo di iniziative bellicose di oppo, ma è importante la ricerca di un piano safe senza incappare in rischiose giocate che ostentino una solidità che questo archetipo a volte fatica a trovare. Più si farà pressione sul board, più la corona sarà al sicuro, anche non cercando necessariamente una scomoda race e preservando qualche creatura stappata pronta ad eventuali chain blocking.

È necessario porre particolare attenzione nel non esporsi a carte che possano rivelarsi la nemesi di qualsiasi mazzo control di questo genere, come ad esempio Blood Moon, Winter Orb, ecc. Il kit wratte è limato al minimo, in quanto il mazzo annovera già una serie di spot sufficientemente abbondante.

Control

Control è un match up difficile, perchè nel mazzo vi sono tantissime risposte ai permanenti, ma che difficilmente troveranno applicazioni nel corso delle partite. La Monarchia è un forte motore di card advantage, ma che per metà dell’opera accumulerà risposte inadeguate alla causa: senza alcun dubbio, sarà il piano midrange a dover sopperire a questa mancanza, nella speranza di trovare giocate a flash e di pervadere una buona pressione sul board. L’importante è mantenere la ricerca minuziosa dell’aggressione, utilizzando al meglio i planeswalker, gli scarti, i pezzi con flash o che regalano The Initiative.

Midrange

Midrange è l’archetipo con cui facilmente Queen Marchesa avrà il piacere di condividere i duelli a Corte, sapendo di giocarsela più che bene. A dar man forte alla Regina in questo titanico scontro è la meccanica della Monarchia, decisamente meno aggredita rispetto ad aggro, in grado di rifocillare la fame insaziabile di removal di Queen Marchesa. Si porga particolare attenzione a quelle carte devastanti che a volte sono presenti in midrange, come Mind Twist, Armageddon, Hullbreacher. Nemico leggermente più ostico del classico midrange, in quanto supportato anche da un piano combo, potrebbe essere Slimefoot and Squee, accompagnato dai suoi amici saprolingi, con la costante capacità di tornare dal cimitero e sviluppando ancora più minacce sul board.

Tempo

Tempo è un match up complicato, più che altro perché spesso e volentieri si è obbligati a dover gestire creature evasive o protette, pronte ad aggredire un’eventuale Monarchia, e che molte volte consentono ad oppo di avere il tempo e gli spot per interagire agevolmente sulla pila.

Combo

Combo è un ostico avversario, con cui difficilmente Queen Marchesa avrà il piacere scontrarsi: le poche interazioni sulla pila e la scarsa maturità tuttora raggiunta dai control senza il colore blu a disposizione, mettono a dura prova le ambiziose mire di questo archetipo, generando una sorta di sensazione di impotenza di fronte ad eventuali scombate. Ultime risorse di recente apparizione ed utili a questa causa sono indubbiamente Disruptor Flute e The One Ring, ma anche carte meno recenti, come ad esempio Opposition Agent, Dauthi Voidwalker e Cling to Dust.

Struttura del mazzo

Fable of the Mirror-Breaker è la carta perfetta per midrange, in grado di fare board, di fare qualità in mano e, qualora dovesse flipparsi, di fare cose incredibili creando copie di qualche creatura in proprio possesso.

I sassi, ovvero Arcane Signet, Talisman of Conviction, Talisman of Hierarchy, Talisman of Indulgence, mettono le basi per un solido piano midrange e per proporre qualche turno prima Queen Marchesa.

Sheoldred, the Apocalypse, di concerto con The One Ring e la meccanica The Monarch, col suo massiccio body garantirà ottime vite e un buono perno da cui partire nei vari ragionamenti in ottica di race.

Kaya, Orzhov Usurper è forte contro Eris, Roar of the Storm e Slimefoot and Squee ed in generale contro archetipi combo, primo fra tutti reanimate.

Comet, Stellar Pup unisce spettacolarità ed imprevedibilità in super offerta speciale al mazzo, seppur un pochino a discapito di solidità in termini di approccio al game plan; Seasoned Dungeoneer, White Plume Adventurer sono le star del mazzo, in quanto ottemperano meravigliosamente bene ad ogni tipo di esigenza del mazzo, a partire dal sostentamento delle risorse, passando per la difesa del board in mid game, sino a diventare una potenziale chiusura dei conti.

Caves of Chaos Adventurer può essere aggiunto alla lista delle considerazioni da fare; l’imprevedibilità e le ottime abilità statiche di Archivist of Oghma e Deep Gnome Terramancer ostentano una tale vanità al punto di volerli quasi sempre in mano, in quanto spesso e volentieri produrranno del buon vantaggio quando l’oppo passerà in rassegna il deck.

Il pacchetto delle protezioni alle creature, composto da Mother of Runes, Giver of Runes e Skrelv, Defector Mite è di primaria importanza.

Samwise the Stouthearted può essere un’aggiunta perché ogni tanto recupera qualche fetchland o Wasteland appena messa nel cimitero, o più semplicemente qualche creatura appena distrutta; Forth Eorlingas! utilissima in mid game e late game, rivelandosi spesso e volentieri in una pretenziosa chiusura.

Soul Partition è una spot che regala del tempo, ma che a volte può essere tirata su un proprio The One Ring che sta cominciando a diventare scomodo, ma che potrà comunque essere ri-castato con il casting cost originale.

Mind Twist è una scelta viabile nelle build con i sassi. Se risolve, è disastrosa per oppo.

Disruptor Flute è perfetto per questo genere di mazzi, perché rallenta la corsa al cast del Comandante avversario e spegne le abilità attivate di impicci fastidiosi. Un oppo su dieci si dimenticherà di sfetchare quando questa carta entrerà in gioco.

Tithe si può giocare qualora non si optasse per il pacchetto dei quattro sassi.

Laelia, the Blade Reforged scomba con Tainted Pact.

Lightning Helix si può giocare qualora ci fosse la necessità di provvedere attivamente a meta particolarmente aggressivi.

Armageddon e Ravages of War sono delle ottime chiusure quando si sarà in possesso della Monarchia, specialmente se sono presenti i sassi in decklist.

Queen Marchesa è un Comandante che commette di sicuro molti crimini, ecco perché si può optare per una scelta stilisticamente più aggressiva, utilizzando Magda, the Hoardmaster tra le 99.

Chandra, Torch of Defiance è un Planeswalker sempre opzionabile, perché in grado di fare un po’ tutto; Ajani, Nacatl Pariah è una scelta opzionale per che volesse stallare meglio le race.

Conclusione

Questo è un mazzo dal limitato accesso, in quanto l’utilizzo delle tre dual lands Mardu è fondamentale per evitare sperperi di punti vita spesi per la mana base. Queen Marchesa è un Comandante di media difficoltà, perché richiede una buona capacità di scelta nel timing sulle giocate, ma soprattutto di selezione nella cernita delle opzioni di gioco e delle risposte ai vari problemi che ostacoleranno questa ambiziosa Signora, intenta e smaniosa nella perenne ricerca e nella successiva difesa del potere sovrano, additandola Regina indiscussa del formato Centurion.

A cura di
Andrea Bosco

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