Le Magic sono come le cipolle!

Luglio 3, 2024

Ovvero, cosa c’è da sapere sui Layers

Parzialmente in tema con l’articolo, le parti in corsivo appartengono a uno strato superiore di approfondimento, per cui se preferite partire piano potete tranquillamente saltarle.

“Le Magic sono come le cipolle”

“Puzzano?”

“Forse qualche giocatore, comunque NO!”

“Ah, ti fanno piangere?”

“Sì… NO!”

“Ah, le lasci al sole e diventano marroni e poi spuntano i peletti bianchi?”

“NO!!! STRATI! Le cipolle hanno gli strati, le Magic hanno gli strati”

Ringraziando Shrek per questa toccante introduzione, oggi affrontiamo un argomento che è forse il più ostico a livello regolistico di tutto Magic: i Layer (o Strati, se preferite). Ci sono situazioni piuttosto contorte che nel nostro formato capitano più spesso che in altri (come si vede dagli esempi), e come sempre una profonda conoscenza delle regole che governano quelle situazioni più fornirci un vantaggio tattico decisivo in partita. Le cose da sapere sono sostanzialmente quattro e possono essere semplificate solo fino a un certo punto, per cui andrò con ordine e cercherò di essere il più chiaro possibile.

Se il vostro livello di conoscenza delle regole è molto buono, sarete in grado di trovare qualche (iper?) semplificazione in quanto segue, ma d’altra parte spero che ne capiate il perché. In ogni caso, per le situazioni ancora più strane e patologiche di quelle presentate qui il riferimento definitivo sono le Comprehensive Rules.

Gli effetti continui

Gli effetti continui in Magic, interagiscono con un sistema chiamato di “Layers”, o “Strati”.

Per regolare l’interazione di effetti continui è stata istituita una vera e propria gerarchia, i “Layer” appunto, in quale ogni singolo effetto continuo ha un posto ben preciso a seconda della sua tipologia. Più precisamente, ogni singola parte di ogni singolo effetto appartiene al proprio Layer.

Chiarito questo, quando dobbiamo cercare di capire quale sarà il risultato finale di molteplici effetti continui, basta partire dallo stato “base” dell’oggetto e applicare gli effetti uno dopo l’altro in ordine, partendo dal Layer 1. In particolare, escluse rare eccezioni che vedremo tra un po’, non bisogna MAI ragionare su quale effetto sia arrivato prima e quale dopo: indipendentemente da quando sono iniziati i vari effetti, essi si applicano in ordine gerarchico di Layer.

Questa applicazione stratificata è applicata automaticamente e continuamente dal gioco stesso, per cui è soggetta a “ricalcolo” ogniqualvolta sia necessario. Essa è addirittura più veloce delle Azioni Generate dallo Stato, per cui una creatura che “a metà” dei calcoli dovesse avere costituzione 0 non morirà ma il gioco aspetterà comunque la fine dei conti per vedere se è ancora troppo esile per sopravvivere.

L’ordine dei Layers

Una volta chiarito come funzionano i Layer, quello che serve ricordare è ovviamente in che ordine sono messi, ovvero qual è la gerarchia. Ed essa è:

  1. Regole ed effetti che modificano i cosiddetti “valori copiabili” di un oggetto
    • 1a. Effetti che modificano il controllo di un oggetto
    • 1b. Effetto dell’essere “a faccia in giù
  2. Effetti che modificano il controllo di un oggetto
  3. Effetti che modificano il testo di un oggetto (sostituendo un colore con un altro e cose del genere)
  4. Effetti che modificano il tipo, supertipo e/o sottotipo di un oggetto
  5. Effetti che modificano il colore di un oggetto
  6. Effetti che aggiungono o tolgono abilità (inclusi i segnalini keyword di Ikoria) o che vietano che un oggetto abbia una certa abilità
  7. Effetti che modificano forza e costituzione di una creatura
    • 7a. Effetti che definiscono forza e costituzione
    • 7b. Effetti che fissano la forza e costituzione “base” a uno specifico valore
    • 7c. Effetti (e segnalini) che modificano forza e costituzione
    • 7d. Effetti che scambiano forza e costituzione

I “valori copiabili” di base di un oggetto sono ciò che c’è scritto su di esso, e appunto vengono modificati dagli effetti dei Layers 1a) e 1b). Una conseguenza che è bene tenere a mente è che quando copiamo un oggetto gli copiamo tutto e solo il primo layer di effetti, il resto rimane ad esso e basta.

Il Layer 7a merita un approfondimento a parte, perché ovviamente stiamo parlando di Characteristic defining Abilities, altra bestia strana del regolamento di Magic. Vale anche la pena notare l’ingombrante presenza di Ikoria tra i Layer: tra segnalini Travolgere e creature mutate, il regolamento ha subito importanti cambiamenti all’uscita di quell’espansione.

All’interno dello stesso Layer, vale il “timestamp”

Per quanto detto finora, dovrebbe essere chiaro cosa succede quando sono in azione effetti in Layers diversi. Quando invece ci sono più effetti appartenenti allo stesso Layer, la situazione si risolve in maniera piuttosto tranquilla: essi si applicano dal più antico al più recente.

Questa specificazione può essere irrilevante, come nel caso in cui un effetto dia +3/+3 e un altro dia +1/+1 (entrambi a Layer 7c): per la proprietà commutativa dell’addizione il risultato è +4/+4 indipendentemente da quale si applichi prima. Ma può essere anche fondamentale, come nel caso di un effetto di +3/+3 e di un effetto di raddoppio di forza e costituzione: in questo caso, una 1/1 può diventare una 5/5 o una 8/8 a seconda di quale si applichi prima e quale dopo.

Questa “policy” può sembrare strana se siete familiari con gli effetti di sostituzione, perché in effetti è l’esatto opposto di come si procede in quel caso lì! Tra molteplici effetti di sostituzione che influenzerebbero un certo evento, il giocatore interessato decide l’ordine di applicazione; qui invece l’ordine è dato dal momento in cui ogni effetto è nato. Per cui attenzione a non confondersi.

La temibile dipendenza

Di nuovo, quanto detto finora non è eccessivamente astruso e copre una buona parte delle situazioni. Ma purtroppo, e forse è questo il punto che è valso ai Layer la brutta nomea che hanno, c’è ancora da parlare della famigerata dipendenza.

Non abbiamo infatti considerato una situazione ambigua, se non proprio indeterminata: ci sono in gioco due effetti, diciamo A e B, appartenenti allo stesso layer e tali che A influisce su cosa fa B, su a chi si applica B o addirittura sull’esistenza di B. In questo specifico caso, l’effetto “influenzato” B si dice dipendente da A e si applica sempre e comunque dopo di A, indipendentemente dal timestamp.

Qualche esempio

Le situazioni che seguono, come vedrete, non sono per niente situazioni astruse impossibili da incontrare in Centurion, eppure la loro risoluzione richiede di conoscere a fondo i Layer e il loro funzionamento.

Facile

Oko, Thief of Crowns rende Alce Reyhan, Last of the Abzan con 3 segnalini sopra.

L’effetto alcizzante di Oko agisce nei Layer 4 (trasforma in creatura alce), 5 (colora di verde), 6 (rimuove le abilità) e 7b (trasforma in 3/3). I segnalini agiscono al Layer 7c, quindi dopo che le statistiche sono divenute 3/3. Risultato: un’arrabbiatissima alce 6/6 verde di nome Reyhan che però non trasferisce i suoi segnalini quando muore.

Medio

Oko, Thief of Crowns e Lignify influenzano la stessa creatura.

L’effetto di Oko è spezzettato nell’esempio precedente, mentre quello di Lignificare agisce nei Layer 4 (trasforma in Silvantropo), 6 (rimuove le abilità) e 7b (trasforma in 3/3). Nei tre Layer in comune prevale l’effetto nato per ultimo, per cui un’Alce soggetta a Lignificare sarà 0/4 e un Silvantropo alcizzato sarà invece 3/3.

Difficile

Oko, Thief of Crowns rende Alce Magus of the Moon.

Magus della Luna influenza le terre non base nel Layer 4 (trasformandole in Montagne con l’intrinseca abilità di fornire mana rosso), mentre Oko agisce nei Layer 4, 5, 6 e 7b. Nel Layer 4 ci sono dunque due effetti – essere una Creatura Alce del Magus ed essere Montagne delle terre non base – del tutto indipendenti l’uno dall’altro, e quindi si applicano dal più antico al più moderno (non che l’ordine sia rilevante), dopo di ché il Magus subisce il resto della sua trasformazione, incluso perdere le abilità. Raccontato così, dovrebbe essere chiaro che le terre non base restano montagne.

Difficilissimo

Sono in campo Urborg, Tomb of Yawgmoth e Blood Moon.

Entrambi questi effetti agiscono nel Layer 4, ma stavolta siamo in una situazione di dipendenza: sotto l’effetto di Luna, quello di Urborg cessa di esistere in quanto svanisce del tutto dal testo della carta. La conseguenza è che indipendentemente da chi sia entrato per ultimo, Urborg aspetterà Luna prima di applicarsi… e dunque non lo farà mai. Insomma, molte montagne e nessuna Badland.

Estremo

Song of the Dryads incanta una Blood Moon.

Blood Moon, come già visto, agisce a Layer 4. Song of the Dryads invece agisce a Layer 4 (trasforma in terra – foresta cancellando il resto del testo) e 5 (trasforma in incolore). I due effetti a Layer 4 sono chiaramente dipendenti: l’effetto di Song of the Dryads, oltre a rendere Blood Moon una terra e dunque modificare l’insieme di oggetti da essa influenzati, rende inesistente quello di Luna. Di conseguenza, si applica prima l’effetto di Song of the Dryads a Layer 4 e poi… il resto di Song of the Dryads e basta. Le terre tornano ad essere la loro versione non insanguinata.

A cura di
Matteo Braghiroli

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